Ultimo Aggiornamento giovedì 7 Novembre 2024, 10:48
Mar 01, 2010 Cosa bolle in Pentola
Lontano dalla mondanità che invade le strade della località più in voga delle Dolomiti, a qualsiasi ora del giorno e della notte, in una variopinta sfilata di tacchi alti e volti al silicone imbellettati di tutto punto, si può scoprire una Cortina tutta diversa e meno conosciuta, quella che non ha nulla a che vedere con gli aperitivi nei locali del corso o gli alberghi da mille e una notte, ma che ancora rimane legata ai veri vecchi valori della montagna, del suo territorio e della sua cultura. Del resto se la nota località ampezzana è chiamata la perla delle Dolomiti, un motivo ci sarà, e non è certo legato solo alla sua fama di patria del divertimento e del lusso sulla neve.
Intendiamo qui suggerire qualche proposta alternativa ai luoghi più conosciuti e alla moda, percorsi e location che a nostro parere sono piccoli gioielli per veri amatori della vita in montagna, ma che possono altresì interessare un pubblico più vario che voglia di tanto in tanto dedicarsi ad esperienze diverse dal quotidiano.
Principale attrazione delle giornate cortinesi sono sicuramente le piste da sci; l’accesso è un po’ caro (41€ a persona per uno skipass giornaliero in alta stagione) ma gli impianti sono molti ed il comprensorio sciistico ampezzano è decisamente carico di fascino, grazie alle sue piste dalle viste mozzafiato. Qualora però si volesse evitare qualche chilometrica coda a parcheggi ed impianti, esistono valide alternative per trascorrere le belle giornate invernali. Una tradizione che viene dal passato e che ancora riscuote grande successo, e non solo tra le persone più mature, è la passeggiata con le ciaspole, arnesi del passato, utilizzati da secoli come strumento per spostarsi a piedi tra le montagne innevate e che ancora oggi, nell’epoca delle macchine veloci, delle motoslitte e delle funivie con tapis-roulant che in breve permettono di raggiungere anche le vette più impervie, continuano a costituire un passatempo ideale per godersi appieno le bellezze della montagna tra paesaggi incontaminati da cartolina; un modo per riprendere contatto con quella natura a cui apparteniamo ma dalla quale oggi sempre più spesso tendiamo a distaccarci.
Per chi non sentisse di essere un convinto sportivo, Cortina offre anche la possibilità di avvicinarsi al mondo dell’arte. Molte sono le gallerie che ospitano apprezzabili pezzi moderni e contemporanei alla portata della clientela di ricchi collezionisti che frequenta la località montana; accanto a queste, però, ci sono anche luoghi che ospitano un’arte più semplice e intimamente legata alla vita della valle, come il Museo Etnografico d’Ampezzo, che raccoglie oggetti appartenenti alla storia cortinese, della sua valle, delle sue montagne e delle persone vissute in questa terra. Un piccolo scorcio sulla realtà agricola e pastorale ampezzana nei secoli scorsi, dal lavoro alla vita domestica, dal suo sentimento religioso alla sua espressione artistica. Un’interessante panoramica di raffinata precisione artistica e di oggetti d’epoche più remote, che comprende anche i costumi tradizionali ancora oggi sfoggiati durante le occasioni più belle.
Quando si ritorna a casa dopo un’intensa giornata di attività fisica o di gite alla scoperta dei tesori culturali della zona, la fatica accumulata ed il freddo della sera suggeriscono di cercarsi un caldo rifugio presso cui consumare un’abbondante cena ristoratrice.
In questo caso gli amanti della buona cucina non potranno fare a meno di disertare i ristoranti alla moda per andare a ricercare una cucina più semplice e genuina nelle molte malghe disseminate qua e là tra i monti. Questi interessanti fenomeni della ristorazione ripropongono ricette al naturale di una volta, legate alla terra ampezzana. Spesso questi posti non sono propriamente famosi e alla moda, capita di trovarli perdendosi in macchina tra le stradine di montagna…cosa che francamente ci sentiamo di consigliare a tutti. Non è raro incontrare qui qualche ristoratore che ti racconta il procedimento della lavorazione dei formaggi o di quanto siano freschi i funghi che per caso ha trovato nel bosco durante un’escursione pomeridiana: il caso della Malga Rin Bianco è emblematico. Dopo aver percorso una strada che si allontana una mezzora buona dal centro di Cortina, per inerpicarsi in alto tra le montagne lungo una stradina stretta ed innevata che porta verso le Cime di Lavaredo, ci si imbatte in un’abitazione isolata con annesse serre e stalle, unici segni di umanità immersi in un paesaggio di bellissimi pascoli verdi che si trasformano in intonsi lenzuoli nevosi durante l’inverno. Varcata la soglia, si viene accolti da Angelo, il simpatico proprietario, e da sua moglie, e si capisce subito che la gestione è totalmente familiare. Angelo cerca i funghi nel bosco, fa il miele, munge le mucche per fare degli ottimi formaggi, raccoglie la verdura che, a seconda delle stagioni, riesce a coltivare nel suo orto. Il risultato è un pasto abbondante e assolutamente genuino, che rievoca nelle bocche dei clienti sapori antichi, ormai dimenticati. Si resta talmente piacevolmente colpiti dalla bontà dei prodotti, che spesso si finisce per acquistare un panetto di burro appena fatto o un po’ di grappa distillata in casa, piccolo souvenir per ricordare un’esperienza talmente semplice da essere ormai rara nella nostra società.
E come concludere degnamente la serata? Vivere un’alternativa valida alla serata in discoteca, altrettanto divertente ma assolutamente sana ed unconventional?si può! Basta prenotare con un gruppo di amici una gita sul gatto delle nevi che dal centro di Cortina porta a raggiungere la Malga Federa, un posto molto carino, tutto in legno e con all’interno una grande stufa in pieno stile montanaro; qui è possibile consumare a modico prezzo un’abbondante e tipica cena che ha inizio con un bis di primi e si conclude con dolci e degustazione di grappe. Il clou della serata però sta in quello che accade dopo il pasto, quando usciti dal ristorante, si recuperano elmetti da minatore corredati da pila e slittini con cui lanciarsi in una discesa notturna in mezzo ai boschi che, tra curve veloci e frequenti cadute nella neve fresca, conduce direttamente in paese. L’esperienza è sicuramente curiosa e lontana dai soliti stereotipi che caratterizzano le serate che siamo abituati a vivere nelle nostre città, tuttavia riserva una buona dose di adrenalina e, per una volta, di divertimento sano.
Barbara Pellegrini
happy wheels
Feb 09, 2016 0
Ott 06, 2015 0
Set 25, 2015 0
Set 17, 2015 0