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Feb 20, 2010 Attualità, Italia
Lo spunto ce lo offre l’ultimo film con Gorge Clooney nelle vesti del “tagliatore di teste”, manager addetto ai licenziamenti del personale.
In Italia, diversi anni fa, il film: “Volevo solo dormirle addosso” aveva, in un certo senso, precorso i tempi che stiamo vivendo oggi.
Per quei dipendenti che le aziende considerano di troppo, esiste una nuova figura addetta ad affrontare il lavoro sporco.
Con l’aggravarsi della crisi economica, con cambiamenti strutturali così radicali da parte di imprese anche di medie e di grandi dimensioni, il fenomeno si è sviluppato in maniera esponenziale.
E vecchi e nuovi professionisti, capaci di districarsi nella legislazione del lavoro italiana, sono tra quelli che, oggi, risultano più oberati di lavoro di chiunque altro.
Fanno il lavoro sporco, comunicano esuberi, licenziamenti, proposte di incentivo all’esodo (una buonuscita ) e, di norma, si vedono riconosciuti incentivi economici in base al numero di lavoratori che si è “accompagnati” fuori dall’impresa.
Un meccanismo perverso, quasi immorale, un professionista che guadagna, in maniera proporzionale, al numero di licenziamenti che compie a nome dell’impresa.
“Morte tua, vita mia”, potrebbe essere il lei motiv che accompagna la vita di questi tagliatori di teste in doppiopetto, di cui, credo, nessuno invidi l’antipatico compito che si sono scelto.
Il film: “Tra le nuvole” propone, alla fine, anche un altro famoso adagio: “Oggi a me, domani a te”.
Anche gli stessi professionisti, titolari di questo gravosa professione, mai come oggi così in voga, possono ritrovarsi davvero a subire, loro malgrado, lo stesso trattamento.
Tutti sono utili ma nessuno è indispensabile così come affermato dal Presidente di una multinazionale straniera, durante un Convegno sulla crisi economica globale?
Oggi, in Italia, c’è ancora qualcuno che possa definirsi insostituibile?
Da evitare, cari lettori, risposte scontate.
I disoccupati in Italia, intanto, sono arrivati oltre i due milioni e mezzo nell’ultimo anno e, l’Italia, si nutre solo di corruzione e tangenti, rimestando in una spazzatura puzzolente che Tangentopoli non ha mai scalfito.
Alfonso della Mura
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