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Apr 21, 2020 Arte & Musica, Cultura
Continuando ad esaminare la possibile identità della coppia di sposi legati da un amore per la pietas e quindi per il dovere divino e non da amore coniugale (ricordiamo la vav rovesciata della mano destra del Cristo) è risaputo che l’iniziale collocazione della Pietà fu la cappella di Santa Petronilla nella basilica primigenia all’attuale San Pietro, ma quel che importa è il luogo in cui è situata la costruzione che la tradizione annovera essere il tempio di sepoltura della jens Julia. Non di meno Cesare dopo tante guerre di epurazione e regolamenti introdusse i concetti di perdono, magnanimità e fratellanza tra i cittadini di uno stesso stato ed infine la passione del Cristo è similare a quella del divino Cesare dopo il suo assassinio.
Nell’opera di Michelangelo sono presenti gli stessi elementi evidenti nel Cristo velato anche se molto più occultati: la coppia mistica manifesta e nascosta, ma anche la grande Madre che è la stessa Madonna che ha in testa lo specchio solare tipico della dea Iside a forma di piramide, c’è la roccia e l’albero tagliato.
La grande differenza è che la coppia presente nel Cristo velato è coperta dal velo e anche nell’altare in fondo alla cappella il Cristo e la Maddalena sono dentro il cuore all’interno di un velo, nella Pietà invece in apparenza solo la Donna è velata nel corpo ma nella coppia nascosta entrambe hanno il velo solo in testa. Nel mondo cristiano il velo è riservato alle suore, al contrario del mondo ebraico in cui il velo è simbolo di autorità sociale, religiosa e politica sia per le donne che per gli uomini. Anche nell’antica Roma i più alti dignitari dello stato, i pater del Senato indossavano il velo durante i riti, come anche le matrone romane e le vestali. Da queste considerazioni si può supporre che nella Pietà, Michelangelo abbia voluto rappresentare una coppia di personaggi molto potenti legati all’Imperium e al culto egizio. Resta il fatto comunque che il Cristo di San Pietro è senza velo e questo potrebbe rappresentare la ‘menzogna’ come a far supporre che la verità potrebbe essere altro. Una particolarità è che girando il viso del Cristo di Michelangelo appare un omino buffo con un atteggiamento di scherzoso scherno, sotto la forma di un cuore dato dal naso rovesciato. Per il cristianesimo essendo la verità celata a tutti gli uomini, il velo cade solo attraverso la morte, ma nel caso specifico della Pietà la morte non è vittoria, l’uomo non c’è più e forse la vittoria della resurrezione è proprio Lei la dea Madre Iside la cui forma della piramide è anche la forma del monte della Vittoria (anche in questo caso c’è un parallelo con il Cristo presente nella Veronica che significa procura la vittoria) che come un antro raccoglie le spoglie di suo figlio e suo sposo. Il triangolo significa quindi che viene rappresentata la Trinità sia nella Pietà che nel Cristo Velato (attraverso le tre ultime statue del percorso alchemico, sintetizzato dall’immagine scultorea finale sul fondo della cappella).
Un elemento di riflessione è che la parola Pietro o Petronilla deriva da pietra la cui parola deriva da Pel. Associando la pietra con la parola anima che deriva da Gal e mettendo insieme come palindromo le due parole si forma Pelago il primo essere incarnato in un luogo a Roma ora Città del Vaticano che è il luogo dell’origine di una jens particolare in cui in epoca precristiana vi sorgeva il tempio dedicato alla dea Minerva la Sapienza.
Se andiamo poi a segnare il percorso delle sagome dei corpi come sono disposti nella Pietà ne deriva una svastica in senso antiorario. Per gli addetti ai lavori è noto come questo simbolo fosse arcaico tra l’altro di origine ebraica e significa essere fortunato, giusto e buono.
Altra riflessione è che la parola ebraica Jesse (Maria) significa la stirpe del fuoco quindi il Sole è lo Jes. Jesus quindi è colui che viene originato dal Sole. Se prendiamo la parola Israele significa (Hel) il dio al femminile è il Sole (Ra) Iside (Is). Pertanto l’uomo non può prescindere dallo Spirito sacro solare femminino che è l’unico che comunica con il Sole. Questa cultura arcaica Michelangelo la conosceva molto bene visto che aveva studiato presso le Gilde, le scuole iniziatiche ai misteri nel periodo del Rinascimento.
Il fuoco femmineo è nascosto anche in un luogo della scultura non evidente ma essenziale. Sappiamo che lo specchio dà un’immagine rovesciata della realtà quindi nella Pietà è raffigurato un Cristo il cui ritratto reale è senza vita ma in verità diventa immortale nella coppia mistica nascosta nella piramide. Lo specchio quindi non riflette e basta, l’Anima partecipa all’immagine e attraverso questa partecipazione subisce un cambiamento. Il punto di trasformazione è simbolicamente rappresentato dal tallone del Cristo che tocca il ramo del tronco spezzato. Alla morte l’anima va via attraverso il tallone che è la base del corpo eretto. Nel punto in cui l’albero è tagliato e non spezzato, in quanto il taglio è netto voluto da mano umana simboleggiando un assassinio, germoglierà una nuova vita. Il piede del tallone che tocca il ramo è il piede “regolare” non in sostanza quello che rappresenta il potere dell’origine, ma quello umano. La Pietas della Madre che è il dovere nel compimento del portare avanti i principi e la Giustizia, tutto riassorbe (morte) e tutto riemana (vita). Ne deriva che la tomba di Lui è anche sua Madre che lo tiene in braccio e lo riaccoglie ma è anche colei che lo farà rinascere e lo stesso “piccolo re” rinato diventerà una madre vera e propria perché in lui ci sarà sempre Lei in quanto l’oro della sua semenza rinascerà sempre. Se il chicco del frumento non cade in terra e si muove, resta sterile, se invece muore porta frutti, per questo nella morte del figlio rinasce la madre che gli dà vita e morte o meglio vita e trasformazione. Sulla fronte di Lei lo specchio che riflette un’immagine di morte in realtà già pensa alla vita attraverso il suo fuoco (ed ecco il lume perenne anche nel Cristo senza velo della Pietà). Il personaggio senza vita quindi è destinato a continuare e tramandare l’origine, il suo Imperium.
La Pietà che riflette apparente tristezza e compassione in realtà è la rinascita AMOR, il dovere ad assolvere principi di vita, il nome segreto di Roma: “senza morte” che non crede alla fine e questo è un messaggio, una summa delle conoscenze rinascimentali. E’ l’inno alla vita del grande Michelangelo che con colpi di scalpello annullerà il proprio ego, tanto da divenire esso stesso l’Anima segreta della pietra e quindi dell’eternità.
Giuliana Poli
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