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Mag 02, 2019 Lifestyle, Società
Dopo aver pubblicato numerosi libri e saggi non solo di natura scientifica, Mauro Pecchenino esordisce con un romanzo dal titolo A Rocch, edito da Il mio libro – gruppo editoriale GEDI, che deve la sua validità ai diversi elementi di novità introdotti.
Giurista, letterato e giornalista, il Direttore di FlipMagazine è noto in ambienti nazionali e internazionali per le sue competenze scientifiche nel campo della comunicazione d’azienda. Titolare di cattedra in diverse università, Pecchenino ha pubblicato manuali per IlSole24Ore, Rizzoli, Laterza, FrancoAngeli, Carocci e adesso ha deciso di deviare, di divagare rispetto al suo percorso, scrivendo il suo primo romanzo.
In realtà, ci sembra che proprio grazie a questo libro, l’autore stia dando prova della sua maturità professionale come comunicatore. Non potendo inquadrarlo in un genere predefinito, sintetizza il suo lavoro con l’espressione “romanzo jazz”.
Il romanzo è jazz perché i personaggi – Pete e Melod – non seguono schemi scontati, ma lasciano spazio ai ritmi dell’improvvisazione. Grazie al loro lavoro, entrambi viaggiano molto, sono persone risolute, sanno esattamente cosa vogliono dalla vita e sanno apprezzarla, liberi da vincoli e da convenzioni.
A Rocch non è soltanto un romanzo jazz, è anche un nuovo stile di comunicazione, altrettanto jazz. Come il jazz nasce dall’incontro tra diverse culture, così lo stile di Pecchenino è sincretico. La storia punta molto su sapori, colori, profumi e linguaggi diversi; ha uno sfondo geografico internazionale – si snoda tra Londra, New York, Kuala Lumpur, Genova, Roma, Parigi e Africa -, il titolo però, è in dialetto marchigiano e significa “andare in giro”.
Non c’è jazz se non c’è improvvisazione. La storia di Pete e Melod è totalmente improvvisata, dall’inizio alla fine. Come in un’esibizione jazz c’è una idea iniziale, una traccia, sulla quale i protagonisti, ma anche il lettore, interagiscono dando molta enfasi al ritmo, al momento.
Da vero bopper, Pecchenino affronta una sfida letteraria contro il tempo. L’elemento di maggiore originalità è la lunghezza del romanzo. Tutto il libro si legge in un’ora e il testo è suddiviso in “momenti”, quattro momenti che corrispondono ad altrettanti punti cardinali. Non si tratta di sintesi, ma di contenuti essenziali. Questa scelta sembra voler dire che una storia, o se vogliamo la stessa vita, deve i suoi colori a dei momenti che fanno la differenza. Non significa che i dettagli e le descrizioni non siano importanti, ma che sono proprio quei momenti ad orientare l’anima.
Angelina Marcelli
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