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Gen 22, 2019 Lifestyle, Società
Ritratto giovanile di Dante di Puccio Capanna, 1309 e Ricostruzione volto di Dante dell’Università di Bologna, 2007
Continua il dibattito tra gli studiosi del settore, un Dante più aggraziato nel volto potrebbe rivoluzionare l’iconografia legata al sommo poeta. E, in tempi di Instagram, il volto conta molto e anche FlipMagazine si insinua in questo dibattito, come osservatore, aspettando un giudizio definitivo degli esperti.
Come è noto, da uno stacco d in un affresco emerge un inedito ritratto di Dante da giovane, dai tratti più dolci, viso sfilato e grandi occhi riflessivi.
La tavola del 1470, proveniente dallo stacco di un affresco trecentesco, dopo esser passata nelle mani di numerosi collezionisti, ha rivelato la sua identità. Attribuita lo scorso anno al giottesco Puccio Capanna, da Andrea De Liberis, mostra un Dante giovane e bello, “Dai tratti dolci e dalle sembianze aristocratiche, con un viso sfilato dai grandi occhi riflessivi”.
Boccaccio fu il primo a fornire lo stereotipo dell’iconografia dantesca, pur non avendolo mai incontrato: – Il suo volto fu lungo, e il naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccoli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quel di sopra avanzato –. I successivi ritratti sono stati influenzati da questa descrizione, spesso esagerando nei particolari fino a renderne il volto quasi caricaturale.
In occasione del sesto centenario dalla morte del poeta (1921), l’antropologo Fabio Frassetto ricostruì il cranio e notò una corrispondenza soltanto con il ritratto del Bargello, cronologicamente precedente al testo di Boccaccio.
Nel 2006 il Laboratorio di realtà virtuale della Facoltà di ingegneria dell’Università di Bologna ha realizzato un modello completo del cranio di Dante, utilizzato poi dal paleoantropologo Francesco Mallegni per creare il probabile volto di Dante. Nacque così il nuovo volto, presentato in un convegno a Ravenna.
Recentemente, Nadia Scardeoni, esperta di restauro virtuale, analizzando la tavola di Capanna, attraverso la sua Metodologia di Restauro Virtuale, ha affermato che: «Il Dante giovane che traspare dal volto elaborato dall’Università di Bologna, e quello dai tratti gentili del Bargello riportano ad un Dante dagli occhi grandi e molto somigliante al giovane in abbigliamento tipico dello stacco. Non rimane che indagare, ripercorrendo la vita di Dante, la sua storia. Dopo tanti secoli, significa riabilitare il volto di Dante da uno stereotipo a quello che probabilmente era un bel giovane di grande intelligenza».
FlipMagazine attende gli sviluppi delle indagini.
Sergio Bellucci
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