A Palazzo Reale, Picasso genio senza tempo

Nov 01, 2018 Arte & Musica, Cultura

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Milano

“Sesso e arte sono la stessa cosa.”

In questa sua citazione epigrafica tanto quanto eloquente, il genio Pablo Picasso traccia una chiave di interpretazione provocatoria e veritiera della sua arte. Partendo proprio da questo concetto, emerge il fil rouge che percorre l’intera mostra Metamorfosi, in programma a Palazzo Reale, fino al 17 Febbraio, prodotta e promossa da Comune di Milano e MondoMostreSkira.

Dopo la straordinaria antologica del 2012, che avevamo recensito per voi, in questo nuovo appuntamento con l’artista spagnolo si vuole indagare e approfondire il suo profondo legame con l’arte classica, con la mitologia, insieme alle rivisitazioni, alla distruzione totale del bello canonico e ai nuovi codici artistici, che Picasso ha ridisegnato nel suo periodo storico.

L’excursus di 200 opere, che racchiude lavori di Picasso e pezzi di arte antica, è suddiviso in sei sezioni principali e offre un interessante profilo sull’artista, intriso di tensione emotiva, mentale, fisica e sessuale. La mostra, curata in un modo piuttosto classico da Pascale Picard, direttrice dei Musei civici di Avignone, schiude agli occhi e al cuore degli astanti l’evoluzione del linguaggio picassiano, frutto di costanti metamorfosi appunto, e che, pur modificando la forma dei soggetti, non ne ha mai intaccato la sostanza.

La poetica di Picasso, visionaria e distruttiva per certi aspetti, pur appoggiandosi su una formazione evidentemente classica e su indiscutibili virtuosismi tecnici, rompe le regole e scardina i codici della pratica artistica accademica accettata fino a quel momento. Così personaggi e miti antichi, come nudi di donne che si fanno scrutare, Arianna e il Minotauro, il Fauno oppure le Baccanti vengono reinventati continuamente da Picasso che dà alla luce incredibili opere, apparentemente molto diverse ma accomunate invece dalla stessa genialità.

In una costante tensione tra bene e male, ordine e disordine, misura e sovversione il Maestro con la sua arte racconta se stesso e le sue pulsioni, riflesse nei soggetti scelti e di cui ne scruta aspetti sempre nuovi. Ne è un esempio potente il bacio, a volte delicato e dolce, altre volte appassionato, violento, esasperato e urlante.

Difficile poter approfondire in un’unica mostra i molteplici volti di un genio come Picasso e pressoché impossibile rinchiuderlo in un unico linguaggio artistico. D’altronde come lui stesso sostiene:

“Dopo tutto, si può soltanto lavorare contro. Anche contro se stessi. È molto importante. La maggior parte dei pittori fabbrica uno stampo per le torte, e poi fa le torte. Sempre le stesse torte. Sono molto contenti. Un pittore non deve mai fare quello che la gente si aspetta da lui. Il peggior nemico di un pittore è lo stile.”.

In questo inesauribile flusso di curiosità e sensibilità al nuovo e al diverso, vi consigliamo di visitare questa mostra, capace di infondere stupore per l’arte senza tempo di Pablo Picasso.

Eleonora Dafne Arnese

ardafne@hotmail.it

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