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Giu 28, 2018 Consiglio di Lettura, Le rubriche di flip
Gli amanti del romanzo storico non potranno fare a meno di leggere l’ultimo lavoro scritto da Rosella Postorino, Le assaggiatrici, edito da Feltrinelli.
L’idea di questo libro nasce quando l’autrice legge su un giornale un trafiletto su Margot Wölk, l’ultima assaggiatrice sopravvissuta al nazismo. La Postorino non riesce a incontrare l’anziana donna, ma viene ispirata dalla sua storia per scrivere Le assaggiatrici, un romanzo ambientato nella seconda guerra mondiale.
Hitler teme di essere avvelenato dagli inglesi e perciò ordina che tutti i pasti indirizzati a lui siano prima assaggiati da dieci donne, tenute poi in osservazione per un’ora. Rosa Sauer, la protagonista, e le altre nove donne di Gross-Partsch, in Polonia, vengono portate dalle SS in un villaggio nascosto nella foresta, vicino alla Tana del Lupo, dove si nasconde il quartier generale del Führer.
La missione di queste donne – considerate esseri sacrificabili – è semplice e allo stesso tempo drammatica: devono mangiare con il timore di morire. La mensa, quindi, è per loro un luogo di prigionia in cui si percepisce tutto il disprezzo del nazismo per il genere umano e dove la fame ha la meglio sulla paura di morire. Insieme al terrore e all’astio, la mensa diventa anche il luogo in cui s’intrecciano alleanze, amicizie e anche rivalità tra queste donne. Tutti gli aspetti dell’umanità ferita, che cerca comunque di vivere, emergono quando in caserma arriva il tenente Ziegler, che instaura un clima di terrore, ma anche un rapporto del tutto speciale con Rosa. Rosa si trova costantemente a dover fare i conti con l’apatia e la paura, che le divengono familiari e che la spingerebbero a desiderare di morire, ma anche con i desideri più naturali quale quello di poter appagare il suo desiderio di amare e di essere amata.
Con la sua scrittura chiara, densa ed elegante, l’autrice riesce molto bene a descrivere gli orrori del nazismo, senza far mai comparire Hitler, che resta un’ombra nel romanzo.
Certamente il libro non affronta un tema leggero, ma la lettura è molto piacevole e ha il merito di fare luce su un periodo storico tragico in cui all’orrore fanno da contraltare l’amicizia, l’amore e la speranza.
Angelina Marcelli
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