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Ott 31, 2017 Arte & Musica, Cultura
Per chi ama viaggiare, al di là dei confini del turismo e per chi ama avvicinare e scoprire le culture nel mondo, il world music è una chiave d’accesso e Malika Zarra è una ambasciatrice, simpatica, piena di talento e molto comunicativa.
Malika è nata in Marocco, poi ha vissuto a Parigi e, da qualche tempo, vive a New York. Una sera di un maggio ventoso, siamo andati in un jazz club di NYC a sentire Malika che si esibiva con la sua musica, che miscela tradizioni, suoni del mondo, jazz, house, funk, musica berbera, genere Chaabi e la serata sembrava non finire mai, tra assoli dei musicisti, provenienti da tutto il mondo, per la maggior parte africani e i giochi di voce della protagonista, che ci ha fatto impazzire.
Malika Zarra ha una voce impastata nel deserto, con i toni cristallini delle donne berbere, più un bagno intenso nel jazz e un’attenzione mai banale alla musica dei nostri giorni.
Bisogna ascoltare l’artista marocchina ad occhi chiusi, facendosi cullare in un’atmosfera senza eguali, che ci accompagna tra le dune, la sabbia, un piatto di cous cous dell’amicizia, un calice di vino Chateau Roslane, un biscotto al limone e un tramonto sul mondo.
I testi di Malika Zarra che suona il clarinetto e varie percussioni, sono un inno al capirsi, al dialogo, al guardare al di là dell’orizzonte.
Per conoscerla, vi consigliamo gli album Berber Taxi e On the Ebony road e come paradigma il singolo Run.
Mauro Peccheninio
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