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Ago 24, 2016 L'editoriale
Scrivo mentre scorrono le immagini di un altro terremoto che ha colpito una parte dell’Italia centrale, tra Lazio e Marche. Come al solito, lo sgomento è il protagonista di questi fatti. Nel frattempo Matteo Renzi, afferma che nessuno sarà lasciato solo e altre amenità tipiche della sua dialettica favolistica e berlusconiana. C’è da dire, che i politici non cambiano mai di una virgola la loro nullità. Ieri all’Aquila, promesse mai mantenute, oggi continua la solfa. Cambiano apparentemente i faccioni, ma la colonna sonora rimane la stessa. E è solo la continuazione di quanto è avvenuto a Ventotene. Là balle europee, su cose irrealizzabili (e loro lo sanno bene), raccontate dalla piccola compagnia formata da Merkel, Hollande, Renzi, che con la loro perenne aria da ragazzotti invecchiati male, in gita e costretti a guardar gli altri pomiciare e scopare, mentre loro esclusi, se ne stanno in un angolo a raccontarsi frottole. Una desolazione senza fine. Si sa che l’Europa chiede l’unanimità, si sa che alla maggior parte degli Stati membri, dall’Olanda, alla Svezia, all’Austria, alla Spagna delle cagate dei tre chiacchieroni non interessa un’acca. Eppure loro continuano a sparar cazzate, non si capisce neanche il perché e per ottenere cosa. Hollande in Francia è visto come uno scemotto privo di idee e mordente, la Merkel perde consensi, soprattutto dopo le esagerate boutade sugli emigrati, Renzi perde terreno inversamente al suo peso corporeo e moltissimi lo vorrebbero subito fuori dalle tasche. Ma loro, ottusi, continuano, mentre la terra trema.
A presto. See you soon. A la prochaine
mauropecchenino@icloud.com
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