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Terrorismo: sicurezza ridicola
Lo ripetiamo da tempo su queste colonne: contro il terrorismo odierno le reazioni e la prevenzione sono troppo molli e debosciate. Si continua a definire lo stato islamico come “sedicente”, le forze dell’ordine controllano l’emergenza in modo blando e asfittico, senza eccezioni nelle varie parti del mondo. A Nizza il camion e il suo manovratore hanno agito indisturbati. Non c’erano controlli sulla Promenade des Anglais, in una giornata di festa e con tanta gente lasciata in balia del male. Anche a Monaco, la polizia è finita nel panico. Cercava un gruppo di persone, mentre un ragazzotto invasato faceva una strage. Bisogna aver presente un fatto: i terroristi sono molto determinati, altro che terrorismo brigatista & Co. Questi non hanno problemi a morire, sono felici di immolarsi per un ideale che sta tra religione, affermazione di sé, lotta per una bandiera, affermazione di una razza. L’ala moderata e non terrorista, inoltre, collabora poco con le forze dell’ordine. I cosiddetti moderati sembrano seguire un tacito codice di non dare troppo addosso a coloro che, in qualche modo, considerano loro fratelli, anche se sviati. L’Europa e il mondo, vittime di ‘sta gente deve chiudere le maglie, controllare, stare sopra a chi è sospettato, segnalato, ecc. I controlli, lo ribadiamo, sono blandissimi e inefficaci. Basta andare in un qualsivoglia aeroporto italiano, europeo, o extra. Ci sono poliziotti, gendarmi, militari armati, ma stanno in gruppetti a parlare tra loro, non girano per gli spazi, non controllano una mazza. Sono presenze, spesso inutili. Di fronte ai kamikaze, questi ragazzotti poco addestrati non servono a nulla. Lo ripeteremo fino alla nausea: bisogna controllare, setacciare, verificare, fare sentire addosso a questi delinquenti il fiato della forza e della capacità di reagire. Altrimenti è la catastrofe: basta leggere i media.
A presto. See you soon. A la prochaine.
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L’Editoriale – di Mauro Pecchenino
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