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Gen 13, 2015 Consiglio di Lettura, Le rubriche di flip
Foto di Alessandro Meoli©, per FlipMagazine
“La cucina è quel luogo misterioso dove si compiono riti altrettanto misteriosi, di cui gli appartenenti al sesso maschile non si sono mai ritenuti all’altezza, anzi molto è stato messo in atto per affermare l’inettitudine alle prese con pentole e fornelli.”
E’ così che esordisce il “sociologo amatoriale” (come lui stesso si definisce) ed economista romagnolo Nico Conti nel suo libro “Quando in cucina c’è solo lui. Manuale di sopravvivenza culinaria” per i tipi di Iacobelli Editore.
Nelle società spiccatamente matriarcali è senza dubbio vero che la figura femminile rimane al centro della famiglia, della casa e…della cucina. Molto, però, è cambiato e sta cambiando ancora nei ruoli casalinghi che vedono un coinvolgimento più alto e attivo da parte dell’uomo nelle faccende domestiche. Nico Conti con questo suo divertente libro, illustrato da lui stesso con vignette originali, tenta di smitizzare “l’arte culinaria” che annovera prestigiosi manuali di grandi chef pressoché (ahinoi!) impraticabili. Così l’autore, raccontando i suoi primi esperimenti in cucina, decisamente veritieri e catastrofici – come ci ha raccontato di persona – illustra al lettore ricette semplici e fattibili, con i relativi ingredienti, il tutto condito da disegni e aneddoti. L’excursus gastronomico, quindi, va dai muffin alla piadina, dai carciofi alla giudia al risotto con albicocche e pistacchi, fino alle apparentemente banali – a detta dell’autore- uova strapazzate. La vera chicca del libro, a nostro avviso, è il capitolo relativo alla scelta del vino: fare pensoso, movenze attente e sicure e accenni al colore e ai profumi, sono i segreti che Conti ci svela per fingere, con efficacia, di sembrare dei veri intenditori del nettare di Bacco.
Un manuale di sopravvivenza culinaria che nasce per un target di uomini, ma che attrae e incuriosisce anche lettrici del gentil sesso, come la sottoscritta che, pur avendo una buona attitudine ai fornelli (come dicono in molti), in realtà – a detta di qualcun’altro – ha una parvenza troppo business oriented, come tante donne ormai, per ispirare grande fiducia in cucina.
Ma d’altronde, come ci consiglia lo stesso Conti, la cucina diventa un po’ una metafora della vita quotidiana e, tra successi e fallimenti, la cosa fondamentale da imparare è vivere con un po’ di ironia.
Eleonora Dafne Arnese
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