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Gen 31, 2011 Attualità, Italia
Dal World Economic Forum di Davos anche quest’anno sono apparsi in bella vista personaggi politici e gotha del mondo delle banche, della finanza ( non sappiamo perché ma proprio non ci convincono tutti questi signori ).
Dal quadro ( desolante ) che si evince, nel mondo ci sono 200 milioni di disoccupati ed è un record negativo che toglie il sonno.
Sarkozy dal palco ha annunciato convinto: “Se ci sono tanti disoccupati è per colpa delle Banche”, ma guarda un po’, non sarà mica che il bue dà del cornuto all’asino?
La delocalizzazione delle imprese e un mercato sempre più globalizzato, hanno portato ad una crescente precarietà, non solo nel lavoro.
La crisi economica tocca anche ( o soprattutto ) gli Stati nazionali.
Oggi, sono diverse le multinazionali che superano il PIL di Paesi in via di sviluppo o che hanno il potere di dettare condizioni anche ai Paesi più sviluppati.
E scoppia la rivolta dei cittadini in diverse parti del mondo per una situazione economica e sociale insostenibile. Una rivolta sanguinosa e terribile, ma giustificabile.
Prima la Tunisia, poi l’Egitto di Mubarak ( ma che bella nipote si ritrova, non è vero? ) e infine, l’Albania di Berisha, con ripercussioni su tutto il Magreb.
Qualcosa si muove e sembra di essere solo all’inizio.
Una lenta, costante ed inesorabile onda civile che si ribella ad una situazione stagnante e bloccata, dove il Potere nasconde qualsiasi cosa e nega l’evidenza, un potere sordo a tutto, dittatoriale, corrotto, sporco.
Ci avete mai pensato ? E se tutto questo prima o poi accadesse anche in Italia ?
Questa bella gente lascia il popolo nelle canne, a far la fame e, poi, nei palazzi presidenziali si può trovare in bella mostra, una Ferrari Testarossa fiammante, di proprietà del capo del Governo, così come accaduto in Tunisia e chissà in quanti altri posti nelle varie ville del Potere…
Vi è oggi una lontananza siderale tra queste eminenze grigie e i cittadini che, oltre ad essere sempre più inermi, sono anche sempre più frustrati e rassegnati.
Eppure qualcosa si muove.
Corsi e ricorsi storici, diceva Gianbattista Vico.
Servirebbe un nuovo Rinascimento ( mondiale ), un reset generale, per ripartire con uno slancio di rinnovamento ed un’ energia vitale per rianimare una civiltà, popolata ormai da cittadini di un mondo globalizzato, ormai esangue.
Vediamo che succede, o meglio, cerchiamo di essere, tutti, protagonisti del ( nostro ) cambiamento.
Lamentarsi e basta è un’arte fine a se stessa, che ha molti padri, ma che non ha creato nessun capolavoro.
Alfonso della Mura
happy wheels
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