Quando non si sa a chi guardare

Dic 01, 2009 Attualità, Italia

Sovente, nelle discussioni più accese, ormai da molti anni,  si afferma: “La colpa è della scuola e degli insegnanti” e, chi dice queste frasi così deleterie per la nostra società civile? Purtroppo proprio i genitori.

Genitori che proteggono, giustificano e tutelano i propri figli, arrecando danni enormi non solo ai  figli, ma anche  alla società .

In una pacifica e serena convivenza bisogna insegnare ad accettare i propri limiti, a riconoscere gli errori e a rispettare i ruoli che ognuno deve ricoprire all’interno di questa società.

Oggi, in Italia, esiste una continua ostilità,  di schieramento preconcetto, di odio per l’avversario e di tentativi sempre più di basso profilo di infangare chi non la pensa allo stesso modo. Vediamo una società che tende a voler creare persone sempre più conformiste e poco critiche. Facendo male in maniera particolare alle giovani generazioni.

Oggi sembra che nessuno riesca ad avere una voce alta, così alta da non essere oggetto di critiche strumentali e pretestuose, nessuno può avocare a sé da parte dell’opinione pubblica il ruolo di “Cavaliere senza macchia-integerrimo”, tutti si guardano le spalle, tutti cercano di nascondere possibili armadi, dove anche insignificanti dettagli potrebbero diventare scheletri da giustificare, di cui vergognarsi, da cui difendersi per non sparire nel nulla.

Nessuno è fuori da questo  mostruoso gioco delle parti, dove davvero non esiste persona che possa definirsi intoccabile, un mostro sacro, ma che se dissacrato tornerebbe nell’oblio.

Siamo tutti nella grande centrifuga mediatica,  pronta a scatenarsi non appena, da solerte e giudizioso Mister X, inizi a diventare un qualcuno, un nome e cognome, in attesa di scoprire qualcosa su di te, qualcosa che possa far diventare anche te, l’ultimo dei moralisti-perbenisti, il nuovo personaggio contro cui puntare il dito. Così da passare da accusatore ad accusato, delegittimando in questo modo chiunque voglia diventare il nuove eroe di questa Italia contemporanea, così affamata di guide etiche, morali e spiritualmente alte, almeno una spanna sopra la media della povera e spesso corrotta attuale rappresentanza nazionale.

Alfonso della Mura